venerdì 12 giugno 2015

Eco, quelli che commentano Eco e quelli che non lo fanno

Ci sono poche cose meno interessanti di mettersi a commentare i pensieri scontanti di altri su temi che sono ormai sotto gli occhi di tutti.


Se fosse Gianni Morandi, ma non sono Gianni Morandi, mi sarei preso la briga di spiegare in una conversazione amichevole cosa penso dei social e dei motivi per cui la tesi di Umberto Eco sia debole.
Ma siccome non sono Gianni Morandi, non lo farò, semplicemente perché sono certo di non riuscire a convincerlo coi miei argomenti, perché se oggi non ha ancora capito cosa sono i social e che per la stragrande maggioranza delle persone non è un Paese, non è una città, non è un borgo e nemmeno una piazza, magari, quello sì, un cortile o un pianerottolo, c'è ben poco da fare.
Commentare la qualsiasi è diventato uno sport nazionale, ma non significa nient'altro che questo, sport nazionale che si è trasferito dai bar o, per sembrare più moderni, dalle conversazioni davanti alle macchinette dei caffè ai social.

In qualsiasi caso, qui c'è il filmato di tutto il momento di domande e risposte con Eco, anche per avere una copertura completa di quanto accaduto.

Un bell'esempio del filtraggio delle notizie di cui Eco parlava!
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