giovedì 24 aprile 2008

Ballmer, giornali e blogger

Devo ammettere che per mancanza di tempo non ho ancora postato nulla sull mattinata di ieri, se non la bella cosa di trovare un sacco di amici e conoscenti vari e l'opportunità di dare un volto a indirizzi di posta elettronica.
Segnalo due cose strettamente personali: mauro Lupi che faceva lo "sborone" (parole sue) mostrando la foto del tavolo con Ballmer, e la presenza in sala di Italo Vignoli, la voce di OpenOffice.org in Italia
Ho pizzicato, nel frattempo, la carta stampata, il web e qualche blogger.
La notizia che emerge, ovviamente è una: Yahoo, che come ha detto in una battuta, non vale molti euro!
Qualcuno ha anche ripreso il confronto con Google (loro sono i numeri uno nell'advertising, e aggiungo io non hanno idea in Microsoft di quanto possono crescere!).
Qualcuno si è spinto a dire che i giornalisti ricevono una penna più bella e una chiavetta con la cartella stampa da due Giga rispetto agli altri invitati. Replico dicendo che i giornalisti presenti ieri non hanno nemmeno fatto il taglia e incolla! Pensate che qualcuno ha dato l'indirizzo mail personale di Ballmer sulle colonne del giornale sbagliandolo!
Ma torno a bomba. La mia domanda era la seguente:
Digital Life Style significa connettere prodotti diversi e tecnologie diverse per scambiarsi informazioni. Cosa sta facendo Microsoft e come si integrano nuove soluzioni come Surface (nome in codice Milan, visto che siamo qui) con un mondo di prodotti e applicazioni già esistenti?Non particolarmente intelligente, se vogliamo, ma mi interessava capire la strategia di Microsoft per i prodotti consumer e l'interoperabilità.
La risposta è stata particolarmente evasiva: noi facciamo tecnologia che guarda avanti, quella che fa da guida. Prodotti che dialoghino tra loro (tra l'altro rispondendo a un'altra domanda parlava di una lavatrice con dentro Windows e ha affermato che sarebbe possibile, solo che la biancheria, permettetemi la battuta, in caso di blocco uscirebbe blu) e che permettano di far vivere la medesima esperienza d'uso agli utenti (l'accenno alla tecnologia live mesh era d'obbligo). Le tecnologie devono parlare attraverso degli standard e quindi la diffusione degli standard è l'unica via per la connessione tra dispositivi.
Di Milan, pardon, Surface, non ha detto molto di più.
Ma Steve Ballmer era particolarmente in forma, ha fatto presentazioni minimaliste sia in plenaria sia in conferenza stampa. Ha detto pochino di nuovo (per chi lo segue con una certa attenzione) e ha detto troppo per i non pratici di "cose Microsoft".
L'azienda sta cambiando, e anche tanto, e la crescita dovrà essere guidata dalla sezione on line, perché non c'è solo l'advertising (importante), ma anche i servizi.
Perché Microsoft è Software + Servizi. Sostanzialmente differente da software e servizi, o servizi e software.
Chi conosce le persone di Segrate sa che questa è una tendenza in atto da tempo, mentre qualcuno se ne sta accorgendo solo adesso. Per questo, Windows Server ricopre un'importanza superiore alle versioni desktop del sistema operativo. Da lì, da certe scelte, dipenderà il futuro dell'azienda: scegliere se diventare come IBM un'azienda concentrata sui servizi, o continuare a promuovere il software.
In fondo, come a detto Ballmer, il nome dell'impresa è Micro-Soft, quindi piccoli pezzi di software: software che si arricchisce con i servizi.
A me questa strada piace molto, perché la trovo rispondente alle necessità degli utenti, sia consumer sia aziendali.
Bisogna vedere se la sfida lanciata lascerà spazi di crescita importanti per i concorrenti, da OpenOffice a Ubuntu, da Android ad Apache. E se questi spazi possano diventare delle praterie o delle colline in discesa.
E' certamente possibile e chiaramente Microsoft è pronta a correre tutti i rischi.
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