venerdì 21 settembre 2007

Una frase che mi ronza in testa

Non sono riuscito a ritrovarla, perché l'avrei riportata. Sarà stata in un commento...
Trovo che il software libero sia più etico di quello proprietario (più o meno).
Non vorrei essere frainteso, ma se lo scopo è guadagnare/risparmiare dei soldi, l'etica dove ce la mettiamo?
Temo che questo sia il frutto di quelle ideologie che vanno tanto, troppo, di moda oggi, discorsi da bar, etichette da piazzare a destra e a manca.
Dov'è l'etica nell'usare Ubuntu al posto di Windows o di un Leopard?
Adesso mi arriveranno messaggi di ogni tipo, ma le persone non vogliono ideologie, vogliono qualcosa che soddisfi i loro "bisogni".
Che sia Open o proprietaria conta relativamente, conta il modo in cui risponde alle necessità. Poi, di fronte alla "quasi" parità di condizioni, si possono fare delle scelte "etiche".
Questa è la base dei mercati, un pilastro che ancora non vedo in alcun modo scalzato da qualsiasi altra teoria.
Sbaglio?
La premessa è che si possa giocare pulito, lo dicevo per la multa Microsoft. Questo vale sempre, non è un discorso solo sul software: dovrebbe essere uno stile di vita.
Di fatto, di fronte a uno scaffale all'Esselunga, o alla Coop, scegliamo tra vari prodotti simili: la discriminante è il prezzo, il brand, il marketing, l'etica...
Share: