venerdì 20 gennaio 2006

Energia

Dopo il post di ieri su Windows Linux, rifiato e leggo le email. Intanto prendo spunto da un post di Beppe Caravita.
Oggi ho parlato a lungo di Lovelock e di tutte le grandi minacce che si agitano nel nostro futuro con un personaggio che in apparenza non c'entra nulla. Un fisico friulano, direttore tecnico dell'Eurotech.
E ho fatto una scoperta, il ruolo che potrebbe giocare l'Italia, con la sua specializzazione industriale e la sua cultura (non solo tecnica), di fronte al problema planetario.
Non sto scherzando. Che c'entra una media azienda di Udine, specializzata in controllistica industriale, con la possibile crisi automoltiplicativa del pianeta?
Semplice: la controllistica serve all'ottimizzazione delle macchine e dei sistemi nella nostra società complessa. Un esempio: la rete elettrica italiana, nel suo complesso, perde circa il 20% di energia prodotta, pari a quanto importiamo dalla Francia.
La controllistica industriale italiana è a conti fatti più avanzata di quella Usa (l'Eurotech vi fa un terzo del fatturato, con i suoi microcomputer embedded), paragonabile a quella tedesca e asiatica. L'interfaccia tra macchine, computer e software è da decenni un punto di forza dell'Italia.
Continuo nell'esempio. Il 20% di energia persa nella rete si concentra in gran parte nelle parti periferiche della rete, quelle più vicine agli utenti finali: case e piccoli stabilimenti.
Un utente finale che diviene autoproduttore di energia (mettiamo, via fotovoltaico) ha interesse a che la sua porzione di rete sia la più efficiente possibile.
Questo utente attivo dell'energia diviene pertanto interessato a mettere una scatolotta di controllo e ottimizzazione, magari connessa a internet a un servizio remoto, capace di intervenire in caso di bisogno. E di ottimizzare con questa l'intera casa, condominio.....
In Italia ci sono milioni di tetti inutilizzati. E milioni di fili improduttivi. Il punto è creare un grande gioco a guadagno condiviso non solo di produzione energetica, ma anche di costante maggiore efficienza dei sistemi. Con ricaduta positiva sulla vocazione controllistica italiana.
E questo gioco sarà solo il primo passo...

La rete ci sta insegnando che esistono metodi sociali semplici che permettono di crescere, o comunque di sfruttare delle risorse. Il FreeSoftware, l'OpenSource o la semplice condivisione di esperienze su prodotti industriali ci sta facendo capire che si possono utilizzare al meglio le cose di cui già disponiamo.
Senza investire nulla, se non del tempo per apprendere (cosa che non fa mai male), si possono aumentare delle capacità, in qualche caso produttivo, in qualche caso destinate al tempo libero e al divertimento.
Mi piacerebbe che qualcuno con buona conoscenza dell'argomento, aprisse un sito/blog proprio su questi temi dell'energia, di come i cittadini, singoli, possono portare il loro contributo alla società. Non è un discorso da ambientalisti il futuro del pianeta.
Mi piace poi vedere che in Italia ci sono piccole realtà che crescono e che portano valore aggiunto (e a loro dei guadagni) su scala mondiale anche su temi apparentemente lontani da quelli abituali del nostro paese: non siamo solo Tod's e Prada.
Questo è il Made in Italy che mi piace, e che non strobazza ai quattro venti.
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