mercoledì 6 luglio 2005

Brevettabilità del software: Tié!

Prendo da ASCA.
Strasburgo, 6 lug - A Strasburgo, gli europarlamentari hanno votato contro la ''posizione comune'' adottata dai 25 Stati membri, lo scorso marzo, con una maggioranza schiacciante di 648 voti contro 14. Mettondo cosi' fine a tre anni di scontro tra fautori ed avversari della ''brevettabilita''', secondo il neologismo creato dalla Commissione. E' la prima volta che il Parlamento seppellisce un testo fin dalla seconda lettura, anche prima di un tentativo di ''conciliazione'' con i governi. In base al testo cestinato, ''le invenzioni attuate mediante elaboratore'' - dalla macchina per lavare al telefono portatile - erano brevettabili; il software ''puro'' no, ma quello necessario al funzionamento dell'invenzione poteva essere protetto. In questa logica, sarebbe brevettabilie sia un sistema di frenata ABS sia il software all'origine dell'invenzione. Spingevano per questa piu' ampia tutela, i giganti tecnologici (Microsoft, Alcatel, Nokia, Ericson, Philips, Siemens). Ma l'Europarlamento ha appoggiato la linea delle PMI, avversarie della brevettabilita' per timore di non poter piu' produrre innovazione tecnologica. (Piu' Europa).

Poi prendo da 01net.
Con 648 voti contrari, 14 favorevoli e 18 astensioni, il Parlamento europeo boccia la direttiva sulla brevettabilità del software, fortemente voluta dalle major del settore e altrettanto fortemente osteggiata dalla comunità open source.
A questo punto, non solo la procedura dovrebbe ripartire da zero, in quanto presentata in seconda lettura al Parlamento, ma a quanto sembra non verrà più riesaminata.
La Commissione, preso atto della decisione Parlamentare, non ritiene a questo punto di dover riesaminare la direttiva.
Le prime reazioni vengono dalla compagine open source. Red Hat e Sun Microsystems, che avevano supportato le attività della Free Information Infrastructure, hanno diramato un comunicato congiunto nel quale esprimono la loro soddisfazione per la decisione parlamentare, che rappresenta una precisa volontà di garantire un mercato competitivo per l'industria del software.
Da parte sua, il senatore Fiorello Cortiana, delegato italiano al World Summit on the Information Society dell'Onu, auspica che la decisione odierna rappresenti l'inizio di un processo che porti alla costruzione di una direttiva che valorizzi il software libero, le creative commons e la libera condivisione del sapere.

Un saluto a Beppe, e un buon rendiconto per domattina.
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