venerdì 1 aprile 2005

Il pesce d'aprile di De Biase

Spero che non possa essere considerato diversamente...
Qui il link diretto.
Economia nuova
Non esisteva la nuova economia, ma abbiamo bisogno di un'economia nuova. Com'è fatta? Ci sto lavorando.
1. E' emergente non imposta dall'alto
2. E' fatta di regole, incentivi e consenso: non di deregolamentazione e monetizzazione
3. I beni scarsi sono: attenzione, creatività, eccellenza (oltre alle solite risorse materiali, infrastrutture, abilità e competenze)
4. Lo scambio non è solo compravendita, ma anche dono e condivisione
5. il conflitto avviene sulla proprietà intellettuale e le idee pubbliche, la gerarchia dell'accesso ai media tradizionali e la rete dei nuovi media, la clandestinità e la trasparenza...
Alcuni elementi di riflessione.
"Emergente" viene dall'inglese emerging. E' un concetto connesso alle regolarità che si riconoscono in un fenomeno caotico dopo un certo tempo. Lo stormo di uccelli si muove in modo caotico e i singoli uccelli sono liberi individualmente di scegliere la rotta ma dopo poco tempo si forma una regolarità... Si dice che "emerge" una regolarità. Il movimento innescato dalla Rete è ancora caotico, ma un insieme di regolarità stanno "emergendo". Sono una piccola traccia di quello che potremo riconoscere.
Regole. Già. Sono vent'anni che ci ripetono che solo la deregolamentazione può portare il mercato a funzionare al meglio e a raggiungere la perfetta allocazione delle risorse. E sono vent'anni che a forza di deregolamentare non fanno che rafforzare il potere delle oligarchie economiche e finanziarie.
In realtà, come dice Fernand Braudel, il mercato è un sistema di scambi molto regolato. Da norme consuetudinarie o da leggi decise a livello politico. In democrazia, queste leggi sono frutto di un sistema decisionale sul quale ci dovrebbe essere consenso. Se ne può discutere. Ma sta di fatto che il mercato è una piantina delicata: le regole lo salvaguardano dalle mire dei grandi poteri economici. I quali non hanno alcun interesse a competere. Possono ridurre al minimo il rischio, costringendo la competizione agli ambiti nei quali il loro business non è sottoposto a troppe pressioni per mantenere elevati margini di profitto. La competizione abbassa il profitto: il potere economico non vuole che questo avvenga. E si oppone al mercato. Lo diceva lo stesso Adam Smith. Insomma: le regole non vanno abolite, ma scritte in modo giusto. Perché il mercato sia una partita leale.

A parte le ovvietà, mi viene un dubbio: se la competizione abbassa il profitto, va abolita. Ma esiste un mercato senza competizione?
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