sabato 29 gennaio 2005

ICT in mano ai sposta scatole

Prendo spunto da un pezzo scritto da Beppe Caravita, che riporto integralmente.

L'internet come tv digitale?

Perchè questi delle tlc mi fanno andare fuori di testa...
Questa volta la faccio lunga. E tanto. Colonna sonora consigliata questa. Mettetevi comodi e calmi.
Ritorno ai tempi (1980) in cui scrissi, per Mondo Economico, la mia prima inchiesta su una cosa nuova, il personal computer.
Già allora il pc (il primo, di Apple, l'Apple2) era un business di "ecosistema": rivenditori indipendenti, sviluppatori software indipendenti, sistemisti.....una rete. Un gioco win-win sociale, produttivo, industriale, anche scientifico e tecnico. Un passo avanti comune.
Da allora l'ecosistema non ha fatto che crescere: nel 1994 ha accelerato alla grande con internet, poi è anche andato in fuorigiri con la bolla, ora continua e ha ripreso a crescere. Perchè è, semplice semplice, un fatto strutturale. Direi, termine desueto, fuorimoda, reprobo, Operaio.
Questi gestori, invece, delle tlc italiane, pur offrendo internet, paiono oggi aver maturato una visione del mondo da anni 60, da scatole chiuse preconfezionate, da Fantozzi tifoso, da Mediaset. Anno 2005.
Siamo in piena restaurazione.
Forse era meglio nel 99-2000 quando almeno la internet a banda stretta e di massa, con il meccanismo della retrocessione degli scatti telefonici aveva generato, bene o male, pluralismo nei gestori e negli Isp. E quando c'erano quantomeno delle iniziative sui servizi, qualche sforzo sui motori di ricerca, sui portali, sull'internet almeno informativa.
Ok. Quella fase si scontrò contro il non-ritorno economico (a breve termine). Poi nel dopo-bolla fu smantellato quasi tutto, altrettanto rapidamente. La fuga fu generale e indiscriminata. Tante idee e tanti spunti del 98 solo poche aziende, come Google e E-Bay, oggi le portano avanti. Gli altri hanno preferito rifugiarsi nella comoda mentalità televisiva: ti offro la larga banda a basso costo, asimmetrica, ovvero ti dò telefono, accesso al web e un po' di email, e televisione. Triple play, facile, semplice. Persino troppo. Di sicuro un modo per illudersi di aver risolto il fallimento delle strategie ecosistemiche esploso nel 2001, di fronte al grande riflusso finanziario.
Ma erano sbagliate quelle strategie, o quantomeno quelle intuizioni, oppure fu sbagliata la logica di un ciclo finanziario e di aspettative che si avvitò su se stesso, gettando via acqua sporca insieme a tanti neonati?
Oggi però tutti hanno la coscienza pulita. Oggi il lavaggio del cervello ci dice e ci fa ripetere il mantra: tv, telefono, web, triple play. Così la rete finalmente renderà soldi. Per me è solo illusione.
La realtà infatti si è impoverita. Non un operatore tlc o anche un Isp è in realtà un "mecenate" di ecosistema oggi in Italia. Tutti concentrati e ossessionati sui tubi e tubicini che vendono più o meno in modo fumoso. I servizi veri, cominciando dalla condivisione di file, dai blog, dalle comunità ce li dobbiamo invece fare noi, in condizioni di semiclandestinità, esposti a mille rischi e a truffatori (piccoli e grandi) di ogni genere.
Ai crakkatori da un lato e ai Mazza con la loro galera nascosta dentro gli emendamenti dall'altro....
Non ci sono più incubatori, non c'è accesso a spazi di partnership, non c'è voglia di accettare l'altro, il piccolo, l'innovatore......questi gestori si sono progressivamente ristretti a organizzazioni di marketing e pubblicitarie, con tecnologia al minimo. Un po' di fibra affittata e i modem Dsl. Non più di tanto....ricerca e sviluppo, innovazione...c'era una volta.
Telecom Italia, in particolare, ha maturato in questi anni di riflusso una cultura vecchia e proprietaria come Microsoft, tv-obsessed come Mediaset, povera di idee nuove sulla rete nazionale, che controlla come monopolio naturale. Buona solo a contare bit e, soprattutto, spremere soldi.
Scusate ma che altrimenti significa darvi gratis un raddoppio del download ma neanche un bit in più in upload nè in banda garantita? Significa solo vendervi tv passiva, ovvero prendervi in giro, tutti. Cari Fantozzi di internet Dsl, ben pianificati dal signor Ruggero (capo operativo Telecom) e fedelissimi vari...
E questa Telecom in chiave Mediaset lascia persino ossidare i suoi preziosi cavetti in rame pur di spremersi profitti. Risparmiando sulla manutenzione di un bene critico nazionale.
E di un servizio di comunicazione che era presunto, in tempi migliori di questo, essere universale....
Questa è la mia accusa. State contribuendo al declino, dato che cercate in ogni modo di trasformare internet in un mostruoso e palloso circuito di tv a pagamento, via i soliti film americani visti e rivisti enne volte. Le solite pistole, i soliti getti di salsa di pomodoro....
Voi sfruttate la nostra voglia di avere una rete libera e uno spazio aperto di futuro per fare cattivo business. E appena potete cercate di giocare contro di noi. Ci ignorate, ci ingannate, cercate di spillarci quattrini con cose vecchie e che producono solo il solito istupidimento e passato.
Non c'è oggi uno sponsor che metta due euri per aiutare 30mila giovani italiani che producono spontaneamente software open source.
E per almeno altri centomila che ci campano sugli standard aperti, e che ci possono far famiglia e figli in tempi decenti, come Dio comanda. Senza il precariato che ormai il sistema tende a usare come valvola di riequilibrio di ultima istanza.
Questi, e da soli, organizzano in un solo giorno in 15 città i Linux Day. Ciascuno con centinaia di partecipanti attenti..... Non un roboante soggetto che abbia due euri per aiutare a affittare una sala, per fare due palloncini e tre magliette.
C'erano quelli della Suse tedesca. Oggi sono diventati parte della grande Novell americana. E quindi sono spariti. Telecom, Wind, Tiscali, Fastweb? Boh, e chi li conosce....estranei...
Ci date una Dsl che è un modem multifrequenza che aggiustate come volete. Guarda caso la via per dare alla rete (upstreaming) è sempre stretta, ma quella per ricevere (da Voi e pagando schifezze) è sempre bella larga. Un indirizzo Ip statico costa una fortuna, eppure con l'Ip versione 6...disponibile da anni.... costerebbe niente (ma a Voi non fa gioco....).
Volete persino gestirvi in segreto le vostre blacklist, voi potenti gestori, con la scusa dello spam. Ovvero. Se rompiamo troppo ci buttate fuori come volete dalla comunicazione. Cari gestori Tlc, così state degradando uno dei vostri originari punti costitutivi di etica delle telecomunicazioni mondiali (Ccitt di Ginevra, tanto per intenderci...) , datevi una seria, serissima regolata....questo è anche un reato contro la Costituzione.
O non lo sapete? Oppure ve ne siete dimenticati, ormai persi nel vostro illusorio business tv?
State calpestando la vera opportunità nata da Internet: la bidirezionalità. State sfruttando appena potete la nostra passività. Come fece Bernabei alla Rai democristiana negli anni 50 e 60, compresa la cacciata per censura di quel rompiballe di Dario Fo, poi Nobel.
Siete come Mediaset. State tentando, ancora una volta, di snaturare internet....ma noi non ci stiamo, scusate. La rete è anche una cosa che viviamo e che ci serve, nonostante Voi.
Non vi riuscirà . Da anni ci provate e non vi riesce. Quei film e quella tv tremolante su cavo non si vende, come ben sa Fastweb, che l'ha proposta da due anni sulla fibra con risultati del tutto marginali. Perchè internet è tutta un'altra cosa. Come succede qui sui blog e sulle comunità.
Ma non ho voglia di spiegarvelo che cosa è la rete. Dovreste averlo capito.
Scusate, quando Montezemolo e Pistorio tuonano contro il declino italiano che cosa volete che dicano? Quello che appunto Voi, Ruggero e Tronchetti Provera, e fedelissimi vari (anche di Wind, Fastweb e Tiscali...) state appunto facendo.
Escludendoci dall'innovazione del Paese, in nome di un modello che non è e non è mai stato quello delle vere tlc universali. Ma è un vostro modello e degli altri monopolisti della Vecchia Europa. Scusate, ma è un modello solo passivo. Ed è molto facile capire, da quelli come Voi, perchè l'Europa è lenta, debole, vulnerabile al futuro. In primis l'Italia....
La nostra Flat libera, per sanare il P2p e rafforzare i Creative Commons è solo una provocazione per istituire un modello aperto tutto diverso per i servizi e i contenuti. Per farci e farvi capire il futuro. Un ecosistema di innovazione, di startup, di creatività diffuso e accessibile a tutti. Senza distinzioni, ma con regole di libertà condivise. Comè è sempre stata la rete fin dall'inizio....
Se volete altre critiche dal sottoscritto sono qui, come sapete...in chiaro e con nome e cognome. E se sono e sarò il solo a urlare, lo farò lo stesso....
(Ringrazio Paolo Valdemarin, vecchio cannoniere della nostra Galera Capitana comune, per la bella conversazione al riguardo)


Discorso interessante. Non fa una grinza. Ma ci sono dei però e dei distinguo.
Se ci poniamo in ottica di mercato, i signori Tronchetti hanno ragione: sono stati accusati in passato di aver creato la bolla, oggi badano al sodo.
Il problema, a mio avviso, è che l'ecosistema non si regge più non tanto per mancanza di pesci piccoli, mangiati dai più grossi o costretti a sparire, quanto dal fatto che il sistema è stato per troppo tempo drogato. Il giornale per cui lavori, l'altro giorno ne è stato un esempio lampante: pubblicità a Microsoft, tanta crisi, solo crisi e in più qualche bella cazzata di contorno (devi ammettere che un numero farcito di sciocchezze già smentite come questo non si era mai visto!!!).
Finita anche l'epoca dei cellulari, dove avevamo qualche eccellenza, stiamo lentamente morendo.
Non c'è ricerca, si spostano solo scatole. Io lo dico da 8 anni, e sono tra i pochi. Ma non spetta alle Telecom rispondere. Ma cosa fa il governo? agevola l'acquisto dei PC per le famiglie, agevolando le telecom. Magari aiutare l'open source, lo sviluppo software, l'integrazione di sistemi? Secondo te, visto che questi ascoltano solo l'industria, è possibile che capiscano la differenza tra servizi e contenuti, quelli veri e non quelli mutuati da altri media?
Basta volare con internet per essere nel futuro, o meglio per guardare il futuro un po' meno preoccupati. La risposta è no. Ma da internet si deve partire. Quindi è bene che si faccia un passo più in là di fornire la sola connettività.

Credo che questa discussione durerà a lungo, e spero possa portarci lontano.
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