venerdì 14 gennaio 2005

Apple e Jobs alla frutta

Passati i toni entusiastici di tutti, per i quali resterà alla storia un servizio del TG5 che non solo era una marchetta, ma di quelle venute male, ora qualcuno ha iniziato a fare le pulci alla Apple.
Premetto che pensare a computer low cost non è una cattiva idea e la sposo pienamente, molti analisti hanno colto l'assenza di nuove idee nell'hardware chiuso di Apple. Se Apple ha fatto della propria immagine e dei propri prodotti uno status symbol, questo era giustificato in un mercato di nicchia. Ora, rivolgendosi alle masse, difficilmente questa politica potrà avere un seguito.
Ma andiamo per ordine. Non credo che sia possibile, in linea di principio, vendere un computer senza mouse o tastiera. Molti rivenditori faranno certamente dei bundle per vendere i Mac Mini. Ma prenderanno quelli usb più a basso costo, non certo le tastiere e i mouse Apple che costano una follia. In seconda battuta, Apple si è presentata al mercato consumer, da anni, con il monitor integrato, facendo sparire il computer al suo interno. Questa scelta di tornare all'antico fa un po' sorridere.
Sull'iPod Shuffle è inutile pronunciarsi, nel senso che ha creato un prodotto presente da anni e anni sul mercato, senza apportare nessuna novità se non la necessaria scomodità di iTunes per inserire le canzoni contro la praticità di infilare una chiavetta e trascinarci i file (musicali e non).
Insomma, anche senza accendere i toni sulla politica di prezzo di questi anni di Apple, non certo incentrata sul low cost, c'era da aspettarsi qualcosa di più da parte di Jobs, che invece si è preso un anno di pausa per godersi il successo di 10 milioni e passa di iPod venduti.
Secondo me, ha fatto bene. Mica tutti gli anni devi avere un'idea spettacolare e vincente. Tanto anche il 2005 iPod farà da traino ... al prossimo Apple Expo.
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