lunedì 15 novembre 2004

Un paio di cose che mi avete detto...

Un discreto numero di assidui lettori di questo blog mi ha scritto indignato (è un eufemismo) perchè ho parlato di film e DVD, visto che avevo indetto uno sciopero degli acquisti e della visione di film all'epoca della Urbani. Qualcuno ricorda anche che questo sciopero l'ho rotto a luglio per i miei figli, e non ne ho fatto più menzione.
Il mio post sui DVD, sull'alta difinizione, sul media center e via di seguito, è un normale messaggio in cui esprimo liberamente il mio parere su degli argomenti. Nulla di più. E' necessario che tutti sappiano che cosa sta accadendo in un mondo come quello dell'intrattenimento, e soprattutto che cifre circolano in questo mondo e perché in tanti provino l'assalto e investono un sacco di quattrini.
La mia opinione sulla Urbani non è cambiata, anzi. Ma a questo punto, fare lo sciopero degli acquisti penalizza più me o le major? Quindi, quando si presenta il caso, posso soprassedere. Evito gli sprechi e l'acquisto non meditato. Ma è inevitabile.
Gli argomenti della Urbani e della brevettabilità del software interessano una quantità piccolissima della popolazione in rete, che secondo recenti stime tocca 27 milioni di italiani. Per altro, solo 4 milioni e mezzo piratano, secondo stime presentate dalle istituzioni (a Padova): meno del 20%. Ilproblema non è la pirateria spicciola, lo dico sempre, è la pirateria organizzata.
Non è chi si scarica una canzone il problema, è chi mette in comemrcio i CD pirata o intere collezioni di dischi. Il problema non è chi condivide un disco introvabile Jazz (a chi arreca il danno se non è in commercio il prodotto la Siae non è stata in grado di rispondere, nel caso di un utente che voleva regolarizzare la propria posizione), ma chi mette sul suo PC, acceso 24 ore su 24 decine di giga di canzoni.
Andare per i mercati e vedere CD e DVD pirata è un bel danno. Anche di immagine. Ma qui non si muove nessuno. Leggo in continuazione che le major cinematografiche sono preoccupate per la pirateria, ma incrementano i mercati, nazione su nazione. Perché? Perchè hanno innovato l'offerta e continuano a farlo. Relegando la pirateria ad una nicchia.
Importante, ma una nicchia. La musica è stata alla finestra. E cosa ha fatto? Anche i videogames da sempre sono sotto il mirino della pirateria. Ma si sono rimboccati le maniche e hanno repso provvedimenti. Interni ed esterni. Ma soprattutto interni.
Oggi il mercato dei giochi per PC sta sparendo (per suicidio), ma il resto va avanti, e alla grande. Di solito scrivo su questi temi per dire qualcosa di sensato, tenere alta l'attenzione su di una Legge giudicata non corretta dal Ministro che l'ha presentata e che ha proposto e promesso correzioni in fase di approvazione in Aula al Senato (quindi ci sono i verbali). Purtroppo questo argomento, che riguarda tutti gli utenti della rete, interess a me, a pochi altri, al senatore Cortiana, alla deputata Carlucci e a pochi altri.
Qui non è un problema di destra o di sinistra, è un problema di cività. E non è un problema di progresso, ma di continuare a pensare di vivere in un mondo in cui le conoscenze possano circolare e tramandarsi. E non preoccuparsi degli sfruttamenti commerciali. Altrimenti, finiremo con il pagare i diritti per fischiettare sotto la doccia una canzone. Se lo si fa in strada bisognerà fa pagare il biglietto a chi, accidentalmente, si trova nei paraggi. Ma si potrebbe addirittura beccarsi dei quattrini per pubblicità al pezzo e per averlo suonato.
Lo stesso paradosso vale per la brevettabilità del software e delle idee. Stavo pensado di brevettare l'idea di una missione su uno dei satelliti di Giove. Tanto prima o poi l'umanità ci andrà. E avendo avuto l'idea, vuoi che non abbia un ritorno economico? Un bel investimento per il futuro!
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