mercoledì 13 ottobre 2004

Pino Scaccia denunciato per il Blog

Una vicenda clamorosa. Pino Scaccia, noto giornalista Rai e gestore di un blog, addirittura all'interno del sito Rai (http://www.pinoscaccia.rai.it/torre/), ha ricevuto una denuncia da parte dell'ordine dei giornalisti di Roma. Il motivo non è quello che ha scritto lui nel blog, ma quanto scritto da un'altra persona nei commenti, che sono libera espressione dei lettori (lasciamo stare che io non li voglio nel mio blog: è un altro paio di maniche). Lascio il testo integrale del post.
Stasera mi rode. Rientrato a casa mi sono trovato un telegramma: l'ordine dei giornalisti mi ha convocato per venerdi' mattina in seguito a un esposto-denuncia. Ho la facolta', mi si dice, di farmi assistere da un legale di fiducia. Sarebbe una questione personale, se non fosse che la denuncia riguarda il blog. E non per quello che ho scritto io, ma per i commenti che ho ospitato a proposito della vicenda di una bambina (evito il nome, mi capiterete): chi mi segue da tempo ha capito. In trent'anni di professione non mi era mai successo. Non ho sottomano l'esposto ma in sostanza l'accusa è di aver violato i diritti di una minore. La tribù conosce con quanta attenzione e quanto affetto e quanta cautela io abbia sempre affrontato questo tema. Il blog è sempre stato pieno dei loro occhi, cercando la speranza anche in situazioni drammatiche come spesso mi capita di incontrare. Adesso devo difendermi. Non solo: se non sono convincente rischio anche una punizione o addirittura l'espulsione. Lo ripeto, se non fossi stato abbastanza chiaro. Non per quello che ho scritto, ma per quello che hanno scritto gli altri. La mia colpa, ammesso che ci sia, è quella di averli ospitati. Capirete a questo punto le mie avvertenze, le raccomandazioni, la fatica per calmare i toni. Il web, da tempo, non è più un gioco. Qualcuno ancora non lo ha capito. E non ha capito soprattutto che è facile nascondersi dietro un nick di fantasia. Tanto a pagare c'è chi ci mette il suo nome e la sua faccia. Non per lavoro (il lavoro è un altro) ma così, giusto per il piacere di avere un rapporto con la gente, con chi sta dall'altra parte del teleschermo.
Qualsiasi commento sul comportamento dell'ordine dei giornalisti è superfluo. Spero solo che questo caso faccia giurisprudenza e metta un po' di chiarezza.
Due cose: la prima è "forza e coraggio", perché speriamo che l'Ordine, grazie a questo caso, capisca che i commenti non sono la posta dei lettori di un giornale, che come sempre è mediata, ma si tratta di scritti spontanei. Se avevamo bisogno di comprendere che certi organi non sono più adatti all'epoca del digitale ne abbiamo l'ennesima riprova.
La seconda è: se hai bisogno di aiuto, credo che la comunità dei blogger ti possa dare una grossa, enorme mano, soprattutto da parte di chi lo fa per passione e divertimento ed è iscritto all'Ordine.
Share: