giovedì 10 giugno 2004

Una puntualizzazione

Oggi, a D21 (non vorrei aver perso il conto) dall'approvazione della Urbani, la discussione è più che mai accesa.
Da una parte Attivissimo che sul sito di Apogeo (e non su Zeusnews dove si occupa di Antibufala) con un pezzo in cui si dice che non si finisce in galera, portando anche motivazioni sensate. Ma che, secondo il mio modesto parere, non ci si può fidare fino a che non ci sarà una normativa e qualche processo.
Dall'altra parte Cappato, deputato dei Radicali, che ha denunciato il sito di Urbani perchè contiene materiale protetto dal diritto d'autore senza riportare una frase inequivocabile che sono stati assolti i diritti.
Se Attivissimo è mosso dal sacro fuoco della ricerca della verità, sebbene secondo me sbagli strada, Cappato reagisce a una denuncia che sicuramente riceverà a seguito del suo comportamento con lo scaricamento di file in una conferenza stampa. Fatto più che lecito e perfettamente legato alla storia del partito a cui appartiene.
Il problema di fondo quale è: la Siae può pretendere una dichiarazione di genuinità su ogni file sul Web? Non è solo il P2P il problema, quella è la punta di un iceberg. La pirateria aveva raggiunto punte enormi, e il fatto di voler colpevolizzare i provider, come nella stesura del testo originale, ne era una prova. In troppi hanno realizzato il proprio modello di business basato sulla pirateria.
Ci sono poi tante ragioni nel mercato di massa per avere la banda larga, se non per scaricare tanti grossi file da internet? Non venitemi a dire che la killer application è vedersi i film o i goal al computer!
Ora, un intevento di chi si è tenuto in disparte, chi si è chiamato fuori una volta svincolato dalla legge, mi sembrerebbe opportuno.
In questi giorni ho fatto oscurare il sito di Tecnoattack, che contiene una buona raccolta di software da scaricare, sebbene direttamente dal sito dei produttori, proprio per cercare di capire quanto sta accadendo e che tipo di misure prendere.
La mancanza di chiarezza mi pare un problema serio. Sapete quanti messaggi di chi distribuisce o contribuisce a distribuzioni Linux sto ricevendo in questi giorni? Chi può assicurarmi che nessuno venga a confiscarmi il PC se scarico OpenOffice.org? E' chiaro che si potrà dimostrare di essere nel pieno rispetto della legalità, ma il download di file in Italia fino a che punto è oggi ancora legale?
La provocazione di Cappato può aprire una strada: collegandosi al sito dei Beni Culturali, nella home page ci sono delle fotografie (in questo momento c'è una mummia). Ebbene, tecnicamente, collegandomi al sito, quella fotografia la scarico nel mio computer, sebbene in una cartella temporanea. La foto è di qualcuno, o che l'ha scattata o che ce l'ha in archivio: allora è sicuramente protetta dal diritto d'autore. Il sito probabilmente è in regola, ma di sicuro non io che l'ho scaricata.
Secondo me, o si capisce l'entità reale della portata della legge o si chiacchiera per nulla all'infinito.
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