mercoledì 26 maggio 2004

Uno spunto di riflessione

Tra le email di oggi, ne ho trovata una di un amico, che mi ricordava che la rivoluzione americana prese origine dalla tassa sul thè, definita ignobile in quanto tassa sul consumo quotidiano. I consumatori delle colonie si misero d'accordo e... sappiamo come andò a finire. Il problema è quindi, avendo individuato il motivo di aggregazione per protestare, trovare un'unica forma comune di protesta. Che sia legale e che vada a toccare gli interessi del nemico. Deve essere semplice, di facile comprensione per tutti e inattaccabile dal punto di vista legale. Lo sciopero dei consumi va bene, ma va indirizzato e finalizzato. Per esempio, non acquistare i CD del Festivalbar che saranno disponibili a breve (sciopero della musica). Oppure, disertare i cinema dal martedì al venerdì (sciopero del video). In parole povere, una forma di protesta che sia ben identificabile e che porti a risultati "misurabili", oltre che spendibili per la comunicazione.
Effettivamente, lavorando nella comunicazione di oggi, ogni tanto dimentico l'ABC, visto che sono attorniato da beate ignoranze, che come sostengo spesso fanno anche provincia!
Ma ci sono dei fior fiore di professionisti che me lo ricordano. Grazie Claudio.
Mi collego a quanto detto perché sto contattando un po' tutti i responsabili dei provider e dei maggiori portali, nonché i responsabili vendite e marketing di azeinde che hanno nel portafoglio prodotti di memorizzazione o di riproduzione.
Dalle prime impressioni, la maggior parte degli operatori, quindi persone interessate, non hanno un'opinione precisa.
Quindi, il disinteresse di molti italiani (ma come abbiamo visto ieri generano almeno il 5% del traffico sul web) è giustificato.
Ma aggiungo un ulteriore spunto: vedendo l'andamento dei siti più visitati su internet nel mese di aprile, noto che Google ha superato Libero e forse anche Virgilio, come sostenevo da tempo. Ma non è questo il punto. Il punto è che il numero di navigatori ad aprile è calato.
I mega esperti sostengono che la colpa è di Pasqua. E li pagano pure per fare queste geniali affermazioni. La Urbani ha spaventato gli italiani. Di certo non ha spaventato i piratoni, quelli che la galera la vedevano già prima del decreto. Ma stanno allontanando gli altri, gli onesti, che penso siano comunque oltre il 95% degli utenti.
Mi piacerebbe vedere il traffico di Fastweb e delle Adsl veloci da gennaio ad oggi. Ma di certo lo scoglio non si pronuncia. Avrà ricevuto il suo tronchetto della felicità?
Finchè gli esperti di internet che girano per la rete sono quei personaggi che vediamo e che molti purtroppo incautamente leggono, non andremo da nessuna parte.
Mi sono tolto un po' di sassolini. Adesso per un po' di questa legge non parlerò più.
Intanto siamo a D7.

Share: