venerdì 7 maggio 2004

Il popolo della rete ha esagerato

Ieri sera ero contento: avevo appena letto il post di Beppe Caravita su come si è svolta la conferenza stampa sul Decreto Urbani al Senato da suo sito.
Felice perch? addirittura ci sono le foto di chi è al lavoro per raccogliere gli emendamenti.
Felice perch? anche un'esponente della maggioranza si ? resa conto di cosa è successo alla Camera.
Ma sono preoccupato: prima di tutto per il numero di emendamenti (750 sono un'esagerazione), che potrebbero fare credere che si tratti di puro ostruzionismo e che quindi si perda il valore di una battaglia civile.
Inoltre, non vorrei che tutto quanto possa essere interpretato come un volere a tutti i costi legalizzare il p2p e lo scambio di file, mentre è una battaglia che deve essere combattuta sul fronte della libert? di pensiero, che è fondamentale.
Con gli emendamenti al Decreto, esperimenti come la radio di Macchianera (che è comunque parzialmente legale anche per la Siae) o molti siti sono fuorilegge, visto che è già passata l'idea che i siti dovrebbero essere assimilati a testate giornalistiche in passato, mi domando come sia possibile garantire la non presenza di posizioni dominanti in futuro.
L'articolo 21 della costituzione è piuttosto chiaro in proposito e non è pensabile che le idee e il progresso sia assogettato ad un organo di stampo medievale che ne dovrebbe garantire in qualche forma la paternità e avere l'onore di prendere gli oneri dovuti.
Prodotti come OpenOffice.org o Italian Knoppix non potrebbero più esistere, visto che si tratta di opere di ingegno frutto del lavoro gratuito di molti programmatori, che semplicemente definiamo autori.
Ma quel che è peggio è un aspetto che gli emendamenti non hanno minimamente preso in considerazione.
Il caso è semplice: si parla di scaricamento di file protetti dal diritto d'autore, ma se ciò avviene da siti e da utenti al di fuori del nostro territorio e al di fuori del territorio europeo, in che modo si può essere responsabili di fronte alla Legge è La proposta, l'ho sentita con le mie orecchie, sarebbe stata quella di obbligare i provider a registrare tutti i download degli utenti. Spiega a questi tizi che un browser, tecnicamente, funziona come un download di file, di un insieme di file (dal file html per arrivare alle varie gif e via di seguito).
Questo ci farebbe cadere ancora indietro, visto che il log equivale a tempo, per cui si nvagicherebbe, per lavoro e per diletto, con tempi di attesa più lunghi del resto del mondo.
In qualsiasi caso, mi sembra incredibile che si voglia criminalizzare il fatto che qualcuno possa trovare qualcosa e quindi prenderlo: è come se io trovo un portafogli per strada e invece di toccarlo e prenderlo per consegnarlo dovrei contattare le autorità, piuttosto che negli scavi per trovare il marmo mi imbatto in una pepita d'oro che non posso toccare o prendere in mano accidentalmente, fino al momento in cui mi renda conto che è oro.
Mi sembra incredibile il fatto che ci sia un processo alle intenzioni. E' come se uno ti dicesse che dobbiamo comperare le Ferrari, non tanto per legge ma per imposizione del mercato, e poi mettono un limite di velocità fissato a 15 Kmh perché andando forto ci si può far male.
Ieri leggevo che le Pmi italiani sono molto avanzate dal punto di vista tecnologico. A parte la bontà della ricerca (è sempre meglio essere dubbiosi e conservativi), ma lo saranno ancora in futuro, visto che oggi molti giovani hanno sperimentato molto prima di entrare nel mondo del lavoro e domani, per legge, non sarà più possibile?
Penso poi alle università, dove le opere di ingegno di altri vengono usate e rielaborate in nome del progresso. Dubito che sia possibile ancora in futuro, perchè come circolerebbero queste idee? Dietro pagamento? Di soldi non ne hanno di certo...
Insomma, il decreto, più che emendato, va riscritto. In toto.
Per il momento accontentiamoci del lavoro fatto da Cortiana, da Zammattaro e da Ilaria.
Grazie di cuore.

P.S.: mi sono divertito a leggere alcune email, ma ce ne sono tre significative (Alex, Zanzi e Arianna). Tutte e tre, in mdo diverso, invitano punire Urbani a votare Verdi per chi è per il centrosinistra e Lista Sgarbi per chi è del centrodestra. I primi per l'impegno, la seconda per il fatto che Sgarbi è stato il primo a rendersi conto di chi fosse Urbani in realtà. La creatività degli italiani è sempre micidiale!
Share: