martedì 23 marzo 2004

La casa del futuro e le console

In questo periodo sto partecipando ad un forum on line sul futuro del gaming. E' un forum ristretto, per addetti ai lavori e devo dire che sono tra i pochi europei che vi partecipa. Ci sono capitato per caso perchè sono stato segnalato, non me lo sono cercato. Però mi rattrista un po' il fatto che ci siano pochi europei (una decina in tutto su oltre 200 inviti).
Questo forum mi costringe a collegarmi tutti i giorni settimanali tra le 11 e le 3 di notte, per chattare e per cercare di trovare le tendenze dei prossimi anni. Di fatto, quasi tutti, sono incavolati neri con le software house di giochi, con Intel e con i creatori delle schede video. Per le software house, il discorso è semplice: soffoconano la creatività e la soggiogano al marketing (quante volte ho postato questo tipi di messaggi!). Intel e Microsoft sono mal viste perchè vogliono portare in casa il divertimento digitale, sebbene in milioni di salotti trovino posto Ps2 e Xbox, che sono dei computer a tutti gli effetti, sono digitali e portano divertimento. Perchè mettere altri oggetti quando quelli che ci sono, una volta espansi nel modo corretto, possono già rispondere a delle presunte esigenze di divertimento. Perchè cercare altri standard quando gli standard ci sono già?
Per le schede video, il problema è molto più serio. Da due anni a questa parte, i passi in avanti nelle tecnologie video sono stati enormi, ma nel futuro prossimo non ci sono più queste possibilità. E nemmeno la velocità potrà andare in soccorso. Quindi, il sistema gaming, che ha vissuto lo scorso periodo in balia dei chip grafici e dei soldi che pompavano, si ritrova di colpo in crisi tecnologica. Questo cosa significa: che bisogna tornare a programmare seriamente per creare le routine e non solo sfruttare le librerie già fatte, e che probabilmente la creatività riprenderà il suo posto. Il mondo dei giochi poi si è diviso in tre branchie distinte: Ps2, PC e Xbox. Questo non ha fatto molto bene all'industria, ne convengono tutti, perchè il costo di sviluppo di un gioco multipiattaforma è diventato realizzabile solo per pochissimi nomi noti, almeno per avere l'uscita dei prodotti contemporanea. Su GameBoy e nGage, invece, si vive di luce riflessa, ossia non c'è quasi mai creatività nata per questi dispositivi. Molti designer si lamentano del fatto che alcuni giochi, per essere multipiattaforma, devono scendere a compromessi tali che non ne giustificano spesso gli sforzi iniziali. Insomma, la situazione non è rosea per il mercato, e le incertezze, secondo me, sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi. DI fatto, il 2004 non ha ancora visto l'uscita di un gioco che sia significativo. Qualcosa vorrà dire...
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