giovedì 6 novembre 2003

Anche IBM segue Microsoft per la collaborazione in ufficio

Non ho fatto un conto esatto di quanti messaggi ho ricevuto contro il modo di presentare Microsoft Office 2003 come software rivoluzionario. Li accetto su OneNote per il prezzo che ha, ma Office 2003 è destinato a farci cambiare il modo di lavorare. Che ci piaccia o no.
Andate a vedere il filmato di introduzione di Bill Gates su Diario Tecnologico (se non l'avete ancora fatto) almeno per dire di avere visto di che cosa si tratta.
In qualsiasi caso, per avvalorare la mia tesi, ci si mettono i concorrenti di Office. Ibm ha appena presentato una versione di Lotus WorkPlace Platform al fine di fare collaborare, in un ambiente semplice, i colleghi in ufficio e chi deve attingere a determinate risorse. Che casualità.
Ma la critica più bella mi è arrivata da un signora, che si definisce CIO di un'azienda importante (cio significa Chief Information Officer, sigla cara a Bill Gates per dire che si è un po' più del semplice responsabile dei sistemi informativi) che mi dice che l'uso corretto delle email aziendali è quello non di scriversi tutto, ma di ratificare le decisioni. Praticamente il contrario di come andrebbe usata l'email in azienda: scrivo messaggi e apro discussioni fino a che non determino la decisione finale. La quale, non sarà in un'email ma in un bel documento di Word (o chi per esso).
Se questa è la cultura dei nostri primi cio siamo a posto.
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