martedì 8 luglio 2003

Il calore del Pc

I Pc moderni scaldano molto. Lo sappiamo, però d'estate si nota di più. Personalmente mi capita di lavorare in una mansarda dove sino a 28 gradi tutti i miei pc funzionano normalmente. Quando il caldo estivo, anomalo o meno, porta la temperatura ambiente oltre i 30 gradi, uno dei miei quattro Pc dà i numeri per surriscaldamento. Essendo un assemblato (da me), ho dovuto togliere la grande ventola dal processore, ripristinare della nuova pasta al silicone e riprovare due o tre volte prima di riuscire a farlo ragionare, rovinandomi nel contempo un po' di dati sull'hard disk per le ripetute brusche interruzioni di funzionamento imposte automaticamente dalla scheda madre Asus per evitare il danneggiamento del processore...
Quello che mi indispone deriva da una riflessione. Sia Amd che Intel hanno la tecnologia per costruire processori che scaldino meno, quindi diano meno problemi sopratutto a chi non ha la fortuna di lavorare tutto l'anno a 20 gradi. E la stanno anche usando. Dove? Nei notebook! I processori dei portatili scaldano pochissimo (e anche i loro chipset sulle mainboard) e attualmente hanno velocità, bus e memorie veloci tanto quanto quelli dei desktop, o pochissimo meno.
Perché nessuno dei grandi produttori commercializza comunemente schede madri per Pc da scrivania che adottino i processori dei portatili???
Oltretutto, Intel e Amd guadagnerebbero probabilmente di più (il margine su questi processori è maggiore), le schede madri potrebbero persino essere più piccole anche se leggermente più care (ma anche qui, i produttori ci guadagnerebbero un po' di più). Soprattutto, noi utenti diremmo basta a enormi dissipatori (costosi, certificati e da installare a regola d'arte) e Pc che scaldano come stufette e si fermano per asciugarsi il sudore!!!
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