sabato 1 febbraio 2003

Alcune considerazioni di Bill Gates in Italia

Intervistato dal Corriere della Sera, dice che il futuro sarà più digitale e che non sarà fatto di computer conosciuti fino ad oggi. "... è tutto il sistema wireless, senza fili, che mi affascina, penso a uno sfondo di musica, segnalazioni, notizie che ci circonda. In casa ogni strumento sarà collegato, potremo vedere l'album delle foto di famiglia sulla televisione, o programmare le canzoni preferite, dalla radio e dal computer, senza sosta" e ancora "...ci sono due modi di rapportarsi alla tecnologia, usarla o crearla. In Europa vedo tanti clienti all'avanguardia nell'uso dell'informatica. Alcune loro applicazioni sono assai più avanti di quanto noi non siamo capaci di fare in America. Gli europei però sono indietro nell'uso delle tecnologie, dal computer a Internet nelle scuole e nelle case, nella vita di ogni giorno. L'industria del chip, il microprocessore, non è mai veramente decollata qui da voi e, finché questo non accadrà, sarà difficile che il gap si chiuda. I vostri governi dovrebbero impegnarsi e investire fondi per la ricerca, perché senza collaborazione tra centri di studio, istituzioni e aziende è difficile arrivare alla commercializzazione di un prodotto innovativo. Negli Stati Uniti la ricerca comune tra aziende e facoltà universitarie ha avuto un enorme successo ed è per questo che gli Stati Uniti sono ancora leader".
Mi sembrano i passaggi più importanti: prima ci dice che dovremo essere totalmente digitali, ma poi ci bacchetta, come europei e come italiani, ultimi della classe, per come non ci stiamo adoperando per questa rivoluzione.
C'è un altro passaggio significativo: "noi lavoriamo con metodo, abbiamo fatto degli errori, li abbiamo riconosciuti, stiamo migliorando. Dialoghiamo con i clienti, siamo partner dei governi". In questo modo, con fare elegante, liquida la new economy che si è diffusa in questi anni e dimostra di avere imparato qualcosa dalla lezione che ha preso dall'antitrust americano. Oggi Microsoft è più solida di dieci anni fa, è più concreta e certamente molto più ricca e potente di allora. Ma nasconde l'arroganza per fare posto al dialogo (Gates ha chiamato discussione di tredici anni la querelle con i tribunali statunitensi).
Al Sentato ha detto: "uso molto la Rete per fare shopping, leggere giornali ma non per comprare azioni e Internet sarà il futuro". Questa è la dichiarazione più importante: ha ammesso l'errore (nel 95 voleva fare una rete alternativa ad internet) e dimostra di avere uno stretto contatto con le tecnologie attuali, sebbene si occupi delle prossime generazioni dei software. Per Linux, quindi, c'è spazio, è uno dei concorrenti a Windows e, implicitamente, dimostra di rispettarlo. Quanto poi lo tema realmente non si può sapere.

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